Risparmiare sul costo delle bollette è possibile, ma solo se si conoscono i fattori e le tempistiche che determinano il prezzo dei consumi. Sapere quanto costa il gas al metro cubo – nel caso della bolletta per il riscaldamento – può rivelarsi utile sia per una gestione consapevole dei consumi interni sia in un’ottica di risparmio.
Sono diversi i fattori che concorrono alla composizione del prezzo del gas al metro cubo:
a questi equivalgono le voci in bolletta di:
a queste bisogna aggiungere le imposte sul gas, come l’IVA e le accise regionali.
Prima di entrare nello specifico è utile ricordare che il gas non viene fatturato in metri cubi, come si potrebbe pensare, ma in standard metri cubi (smc).
Il volume di gas distribuito nelle nostre case non è mai lo stesso, ma differisce in base a parametri ambientali particolari che ne modificano pressione e temperatura; per garantire un approvvigionamento equo tra le diverse zone territoriali, l’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) utilizza questo standard per garantire al cliente sempre la applicazione della tariffa corretta.
Il costo del gas al metro cubo (smc) fa riferimento alla voce riguardante la spesa per il costo della materia prima, ed è la quota più rilevante nel computo finale della bolletta. Il prezzo del gas, perciò, dipende innanzitutto dal regime di mercato in cui si opera.
Nel mercato di tutela il prezzo del gas è unico e viene regolamentato dall’Autorità ogni tre mesi; ciò significa che il cliente che agisce in questo regime può scegliere un fornitore qualsiasi e pagare secondo la tariffa in uso posta dall’ARERA.
Nel primo trimestre del 2021 il costo del gas è di 0,173305 €/Smc con una variazione crescente del 19.7% rispetto al quarto trimestre del 2020 (0,144833 €/Smc).
Nel mercato libero, invece, ciascun fornitore propone la propria offerta energetica oltre al prezzo del gas al metro cubo, che può essere variabile o bloccato; nel primo caso è necessario fare attenzione alla durata del contratto relativamente all’offerta sottoscritta, oltre a capire quali sono i parametri che regolano il prezzo dopo il primo anno; nel caso del prezzo bloccato, invece, il costo del gas rimane fisso per un numero concordato di anni; questa soluzione consente al cliente di non correre rischi in caso di improvvise oscillazioni verso l’alto del prezzo della materia prima.
Il secondo fattore che incide sul costo della bolletta del gas riguarda la spesa per il trasporto e la distribuzione; per questo motivo l’Italia è suddivisa in 7 zone tariffarie:
i costi e gli oneri da pagare in bolletta, di trasporto e distribuzione, variano a seconda della zona tariffaria di riferimento. A questi vanno aggiunte accise e addizionali regionali; le prime differiscono in base a due macro aree:
le seconde, invece, sono di esclusiva competenza regionale e differenziate in base al clima (le regioni a statuto speciale sono esentate, così come la Lombardia che le ha eliminate).
Il consumo totale del gas da parte del cliente e gli oneri inerenti i servizi di rete sono la terza voce a incidere sul costo complessivo della bolletta; questi oneri, fissati dall’Autorità, variano a seconda di 6 scaglioni di consumo in relazione alla zona tariffaria di riferimento:
per calcolare lo scaglione in cui si rientra occorre semplicemente conoscere il consumo annuo di smc e seguire l’ordine degli scaglioni; se ad esempio il consumo è di 2000 smc annui si procede al pagamento seguendo quest’ordine: