Quanto costano i titoli di stato in banca?

Quanto costano i titoli di stato in banca?

Trovare una forma di investimento che sia redditizia ma allo stesso tempo sicura, è una priorità per chiunque abbia un piccolo gruzzolo. Soprattutto in tempi di crisi economica, saper gestire i risparmi è molto complicato.

Come è noto, Il valore del denaro lasciato in forma liquida in cassaforte o in un deposito senza essere investito, viene eroso dalla svalutazione con percentuali che variano a seconda dell’andamento dei tassi d’interesse. Tassi  che la banca centrale decide di applicare e questi sono influenzati dall’economia globale. 

Da una parte vi sono i rischi, più o meno accentuati a seconda dell’asset scelto. Chi vuole andare sul sicuro in tal senso, però, si trova spesso a che fare con operazioni che offrono utili bassi e con investimenti che bloccano liquidità per il medio-lungo periodo.

Un sistema comodo, ma sicuramente meno remunerativo è affidarsi a fondi che gestiscono il contante, ma non sono privi di rischi come qualsiasi altro tipo di investimento. Risulta possibile avere un diretto controllo del proprio capitale, decidendo le strategie e i tempi, è sicuramente molto più appagante. 

Tra i migliori compromessi possibili, come vedremo, figurano i titoli di Stato. Per caratteristiche, questo asset offre garanzie che lo rendono ideale sia per una strategia d’investimento variegata, sia per una singola operazione.

In questo articolo andremo ad analizzare quanto costano i titoli di Stato in banca, cosa sono realmente e quando è consigliabile affidarsi a questo tipo di impiego del proprio capitale.

Cosa sono i titoli di stato

Quando si parla ai titoli di Stato (dette anche obbligazioni sovrane) si fa riferimento a delle obbligazioni.

Come obbligazioni, questo prodotto finanziario è un titolo di credito che consente a un’entità (in questo caso un governo) di raccogliere liquidità da investire in opere di vario tipo. 

Detto in modo semplice, il cittadino concede un prestito al proprio Stato (o anche a uno straniero) ricevendone, a scadenze prefissate, una percentuale d’interesse. Oppure, se i tassi sono saliti nel corso della vita del titolo, può venderlo sul mercato ed incassare la somma intera più la plusvalenza.

Per quanto riguarda gli investitori, questo tipo di impiego può essere effettuato presso gli istituti bancari del paese. Per esempio, i titoli di Stato rappresentano una delle tante opportunità di asset finanziario proposte da tale banca.

Nel contesto italiano, le obbligazioni sovrane sono emesse dal Dipartimento del Tesoro che opera per conto del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Chi si affida a questo investimento ha, di fatto, un diritto di credito nei confronti dello Stato, con una cedola che matura periodicamente e con il rimborso finale, che avviene alla scadenza dei titoli.

Con una certa esperienza dei mercati finanziari, chi ha un discreto patrimonio, investe sicuramente in più settori e si crea quello che viene definito “portafoglio” con azioni, strumenti anche ad alto rischio (come titoli sulle materie prime), ma sicuramente ha sempre uno spazio per le obbligazioni, porto sicuro che garantisce una buona tenuta del suo capitale. 

Perché uno Stato emette questo tipo di obbligazione? Per un governo, questa soluzione offre liquidità, favorendo la possibilità in termini di investimenti pubblici.

Allo stesso tempo, però, questo asset è interessante anche per i piccoli investitori. Tali obbligazioni, infatti, risultano sicure e offrono percentuali spesso interessanti. Un ottimo compromesso, dunque, tra rischio e resa.

Va inoltre tenuto conto che, la maggior parte degli istituti bancari, offre anche altri servizi che elencheremo di seguito.

Prestiti

I prestiti sono un servizio utile per ottenere liquidità nell’immediato, al fine di far fronte a spese di varia natura. Questi possono essere di poche migliaia di euro fino a decine e decine, con condizioni e tassi d’interesse diversi.

Sotto questo punto di vista, dunque, è importante affidarsi a una piattaforma affidabile e in grado di offrire condizioni vantaggiose. I servizi BPER, per esempio, offrono una combinazione di questi due elementi perfetta, in grado di soddisfare qualunque tipo di cliente.

Finanziamenti

I finanziamenti, spesso confusi con i suddetti prestiti, sono una forma di credito vincolata a un preciso bene e servizio.

In questo contesto, per esempio, è possibile acquistare una casa o una vettura. In questo caso, accedendo a questo servizio, è possibile ottenere quanto desiderato per poi effettuare il pagamento attraverso rimborsi rateali.

Gestione conto corrente

Anche la gestione del conto corrente è un servizio proposto da tutti gli istituti bancari. Nonostante ciò, anche in questo caso, di piattaforma in piattaforma è possibile individuare costi e condizioni diverse.

Di certo, in questo contesto, è importante avere una visione improntata sulla tecnologia. Al giorno d’oggi, per esempio, la possibilità di gestire il proprio conto tramite app o PC è quasi un must.

Investimenti

Che si tratti di titoli di stato o di altri asset, è bene scegliere una banca che offre un sistema di acquisto semplice ed accessibile.

Il tutto, ovviamente, per realizzare un portafoglio variegato e porre delle solide fondamenta per un adeguato piano d’investimento. Tra gli asset possono figurare fondi, certificati di deposito, investimenti in oro e altre materie prime.

Assicurazioni e previdenza

Un istituto bancario che si rispetti offre anche formule assicurative degne di tale nome.

Malattie e infortuni, così come soluzioni specifiche per studenti o lavoratori, possono essere alcune delle soluzioni proposte dalle piattaforme. Anche in questo caso, con un po’ di attenzione, è possibile trovare costi e condizioni vantaggiose per ogni singola persona.

Come si comprano i titoli di Stato?

A questo punto è bene approfondire sulle modalità di acquisto delle obbligazioni sovrane. 

Questi prodotti finanziari possono essere acquistati in due modi distinti: attraverso un’asta che avviene al momento dell’emissione o tramite mercati secondari, dove la compravendita avviene quotidianamente.

In entrambi i casi, l’investitore avrà a che fare con delle commissioni, che variano a seconda del titolo specifico, delle commissioni di collocamento e degli intermediari (nel caso dei mercati secondari).

A prescindere dalla modalità d’acquisto, il canale da utilizzare resta un istituto bancario che fa da intermediario ed è garante del deposito.

Quanto costano i titoli di Stato

Definire il prezzo dei titoli di Stato non è semplice. A determinare i potenziali costi, infatti, vi sono fattori come:

  • domanda

  • offerta

  • tasso d’interesse

  • scadenze.

Tra i suddetti valori, il tasso d’interesse risulta, nella maggior parte dei casi, il più influente. Più questo sale, il costo complessivo dei titoli tende a scendere.

Il prezzo di un titolo di Stato si esprime con una percentuale del valore nominale, che è solitamente basato su un valore standard di 100 euro. Quando ci si riferisce a un’obbligazione con prezzo del 93%, per esempio, si parla di 93 euro di costo.

Per quanto riguarda i costi di tenuta, questi possono variare da servizio a servizio. Nello specifico, questi risultano scaglionati in base alla quantità di denaro investito in tale asset.

Di solito, per titoli di Stato fino a 3.000 euro, si parla di costi di circa 40 euro per semestre. Per uno scaglione successivo, per esempio dai 3.000 fino ai 30.000 euro, questi possono assestarsi intorno ai 70 euro a semestre. Tutto ciò è molto indicativo, visto che ogni istituto offre condizioni e costi diversi.

Per avere una panoramica in tempo reale di ogni singolo titolo di Stato è possibile dare un’occhiata alle quotazioni su questo sito.








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