L’emergenza sanitaria causata dalla diffusione del nuovo Coronavirus continua a stravolgere il mondo e proprio adesso, in attesa delle misure di contenimento del prossimo dpcm di Giuseppe Conte, una fra le domande più importanti è: quanto costa il tampone rapido?
Come spiegano Medici senza frontiere, il Covid19 è un virus scoperto agli inizi del 2020 in Cina e appartenente al ceppo SARS-CoV-2 della famiglia dei coronavirus: si tratta di un virus del tutto nuovo che si trasmette principalmente tramite le goccioline di saliva (droplets) che si diffondono attraverso tosse, starnuti e il contatto con superfici contaminate dalle stesse goccioline che si depositano.
Il Coronavirus colpisce gravemente il sistema respiratorio.
I sintomi principali sono:
debolezza generalizzata
febbre
tosse
polmonite
difficoltà respiratorie negli stadi più avanzati
La rapida diffusione del Covid19 e la difficile gestione dei contagi su tutto il territorio nazionale ha portato all’utilizzo del tampone rapido, o antigenico, per diagnosticare la possibile infezione.
Il tampone rapido può essere svolto a livello naso-faringeo o salivare ed è un test attraverso il quale si cerca di individuare la presenza degli antigeni, ossia delle proteine virali del Covid19 che si attaccano agli anticorpi. Scienza in rete propone un approfondimento molto interessante sul tampone rapido, rispetto alla possibilità di controllo della curva dei contagi sulla popolazione.
Il tampone rapido restituisce il suo risultato in circa 15 minuti, ma ovviamente ha una minore affidabilità rispetto al test molecolare.
Il costo del tampone rapido dipende dall’area geografica in cui ci troviamo e dal settore di svolgimento, cioè pubblico o privato, il costo varia tra i 20 e i 50 euro, ma può superare anche i 100 euro in alcuni casi.
Il tampone rapido può essere eseguito presso laboratori autorizzati, pubblici o privati.
Anche se il tampone rapido abbatte notevolmente il costo e il tempo dei tamponi classici, è bene essere consapevoli del fatto che quest’ultimi non possono essere del tutto abbandonati. Il tampone rapido, infatti, garantisce un’affidabilità inferiore con il rischio di avere un’enorme e pericolosa mole di falsi positivi e falsi negativi.
Il test “classico”, o molecolare, può essere svolto a livello naso-oro-faringeo o salivare ed è un tipo di test attraverso il quale è possibile cercare la presenza di materiale genetico del Covid19 (RNA).
Per il risultato occorre aspettare dalle 2 alle 6 ore.
Il test sierologico è facilmente confondibile con il tampone rapido, ma la sua finalità è del tutto diversa poiché serve ad individuare nel nostro organismo la presenza o meno di anticorpi contro il virus. In questo modo è possibile capire se l'infezione è in corso o se si è stati esposti al virus in precedenza. Il sierologico, inoltre, si studia attraverso il prelievo del sangue.
Chi risulta positivo al tampone rapido è obbligato a sottoporsi ad un secondo tampone che dovrà poi essere analizzato con tecnica molecolare. L’Azienda Sanitaria del territorio prende in carico la persona positiva e attiva il contact tracing. Il paziente viene poi sottoposto a isolamento e, insieme a lui, i contatti stretti per il periodo di quarantena stabilito.
Per contrastare la diffusione del Covid19, il Ministero della Salute invita a seguire alcune semplici regole di igiene e sanificazione, fondamentali per la tutela della nostra salute.
In Italia, le regioni che restano le più colpite sono la Lombardia, l’Emilia Romagna, il Piemonte e il Veneto; è possibile monitorare l’andamento della pandemia seguendo gli aggiornamenti di Gedi Visual, in Italia e nel mondo.
