Quanto costa fare un impianto elettrico?

Quanto costa fare un impianto elettrico?

All’interno di un’abitazione moderna non si può prescindere dalla presenza dell’elettricità per l’utilizzo degli elettrodomestici e di qualsiasi altro apparecchio che necessita di un’alimentazione.

L’impianto elettrico allora è un sistema composto da fili conduttori, cavi e di altri accessori che va installato, di solito, non appena si prende possesso di una nuova casa o che si può modificare parzialmente nel corso di una ristrutturazione.

Prima di procedere a conoscere il costo della realizzazione di un impianto elettrico in casa, ci sono prima vari aspetti da considerare, come i diversi elementi e se è a norma, come vedremo a breve.

Schema dell’impianto elettrico

La prima cosa da chiedersi allora nel momento in cui si costruisce una casa è com’è fatto un impianto elettrico e quale sia lo schema che deve rispettare. 

Innanzitutto, l’impianto presuppone il collegamento tra un ente fornitore dell’elettricità e un’utenza, in seguito ad un contratto che consente l’allaccio del servizio. Come sappiamo, a differenza del passato, oggi siamo liberi di scegliere tra tanti gestori oltre quello che una volta deteneva il monopolio, l’ENEL. L’istituzione del regime del libero mercato, allora ci ha permesso una maggiore concorrenza ed un abbassamento dei costi di consumo.

C’è poi da dire che, trasportando corrente, la distribuzione dell’elettricità costituisce una potenziale fonte di pericolo, per cui questo trasporto non potrà avvenire all’aperto ma solo nel sottosuolo o in alto sui cavi dell’alta tensione sospesi su enormi tralicci metallici.

Una volta raggiunta l'abitazione, comunque, l’impianto elettrico è composto da:

1. CONTATORE

Il contatore ha la forma di una scatola e lo scopo di tenere traccia dei consumi effettuati da ogni immobile, calcolando l’importo di spesa da addebitare in bolletta. Sul display del contatore sono disponibili diverse informazioni come il numero di contratto, la potenza erogata ed il funzionamento in tempo reale dell’impianto.

 

Il contatore offre all’utente una trasparenza maggiore dei propri consumi e contemporaneamente facilita i controlli e le eventuali modifiche da remoto da parte del gestore legate, ad esempio, a nuovi allacci, cessazioni, subentri, senza necessitare di un intervento in loco del tecnico

2. CENTRALINO

Il centralino compone il quadro elettrico (o di distribuzione) di una casa e si trova di solito vicino alla porta di ingresso. Grazie ad esso, si ha il controllo generale delle luci e delle prese di corrente dell'abitazione. Il centralino è formato da:

  • tre interruttori (uno generale e due differenziali, i salvavita)
  • i punti prese per l’attacco degli elettrodomestici
  • gli interruttori magnetici
  • gli interruttori semplici per i punti luce
  • un sistema di messa a terra dell’impianto

3. SALVAVITA 

Mentre il contatore viene solitamente custodito all’interno di armadi o teche negli androni dei fabbricati abitati, il salvavita prende posto direttamente in ogni abitazione, nella cassetta di derivazione. L’interruttore magneto-termico differenziale (detto comunemente salvavita) ha il compito di interrompere il flusso elettrico in un circuito in caso di contatti accidentali con parti in tensione o di guasto, come il cortocircuito o la sovracorrente.

 

L’interruttore magnetotermico differenziale svolge tre tipi di azioni:

  • una magnetica, offrendo una protezione contro i cortocircuiti;
  • una termica, in caso di sovraccarico, ovvero se avviene un assorbimento di corrente superiore a quella consentita dal normale funzionamento dell’impianto;
  • una differenziale, facendo da scudo contro i contatti accidentali con elementi in tensione e le dispersioni di corrente.

4. PRESE e PUNTI LUCE

5. RETE ELETTRICA

Distribuzione ed erogazione della corrente in casa

La potenza in kilowatt erogata in un’abitazione viene stabilita a seconda della grandezza della stessa. Così, ad esempio, se la superficie dell’abitazione rientra nei 75 mq, viene erogato in genere un minimo di 3kw, mentre oltre i 75 mq, il minimo diventa di 6kw.

Nel caso sia necessario un maggiore quantitativo di energia elettrica, lo si può comunque richiedere al gestore con cui si ha il contratto. La normativa di riferimento indica poi la presenza degli interruttori differenziali come parti fondamentali per creare punti luce ed evitare che, nell’eventualità di un’interruzione nella distribuzione dell’energia elettrica, si rimanga completamente al buio. 

Per sopperire a mancanze improvvise di corrente, la legge richiede inoltre all’impianto dei dispositivi di richiusura automatica e degli interruttori ad immunità rinforzata.

Impianto elettrico a norma: in cosa consiste

Trattandosi di un impianto con una certa pericolosità, è fondamentale che sia realizzato a norma. La legge di riferimento per quanto riguarda gli impianti elettrici è quella del Comitato Elettrotecnico Italiano Cei 64-8, entrata in vigore a partire dal 1 Marzo 1993, seguita dal settembre 2011 dalla V3.

 

Sia che si tratti di una nuova installazione o che l’impianto sia stato modificato, per stabilire che questo sia sicuro e a norma è necessario che l’elettricista rilasci un’apposita certificazione dell’impianto elettrico. 

Si parla di Dichiarazione di conformità (DiCo) nel caso in cui l’impianto riguardi una nuova utenza mentre la Dichiarazione di rispondenza (DiRi) si ottiene in seguito a modifiche parziali dell’impianto elettrico. Attenzione però che la DiRi può essere rilasciata solo se gli impianti sono stati installati prima del 27 marzo 2008 poiché, in caso contrario, in base alla normativa n.37 di gennaio 2008, l’impianto dovrà essere rinnovato da zero, con conseguente rilascio della DiCo.

Costi dell’impianto elettrico e della certificazione

Il costo della certificazione dell’impianto elettrico cambia a seconda della regione in cui ci si trova e dell’impresa che esegue i lavori. Mentre esso rientra automaticamente nell’importo relativo ai lavori di realizzazione, il servizio di manutenzione ed il documento legato alla messa a punto di modifiche strutturali può oscillare tra i 200€ ed i 600€. 

Per calcolare l’ammontare dei costi legati all’installazione di un nuovo impianto bisogna considerare le tariffe che spettano ai professionisti che la realizzano e la grandezza in metri quadri della casa. Si può dire allora che il prezzo medio per un impianto elettrico di base, ovvero con pochi punti luce essenziali, è di circa 70€ a mq.



Prezzi aggiornati al 02-01-2022

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