Negli ultimi decenni del secolo scorso, nel nostro paese, era comune considerare come un investimento sicuro il cosiddetto “investimento sul mattone”, ovvero acquistare o costruire immobili, che sembravano essere uno dei beni destinati a mantenere un valore sicuro sul mercato.
Già negli anni ‘80 si iniziava a capire che questa era poco più di una diceria ottimistica, e tra paesi che spariscono, comuni che si accorpano e periferie che si espandono in maniera forsennata, e spesso senza alcun riguardo per la qualità della vita delle persone, oggi il valore di una casa è palesemente e incredibilmente variabile, e non di rado tendente al ribasso.
Per chi volesse quindi vendere una casa, sperando di incassare una cifra che ripaghi dell’investimento iniziale, è essenziale ormai far prima effettuare una stima del valore, anche per evitare momenti di svalutazione periodica del mercato immobiliare che rischierebbero di far svendere piuttosto che vendere.
Per stimare il valore commerciale di una casa, si dovranno tenere da conto molteplici fattori:
Possono poi influire sul valore commerciale situazioni amministrative quali mutui ipotecari, debiti condominiali, contenziosi, irregolarità degli impianti, sanatorie in sospeso a seguito di condoni.
I calcoli da fare non sono semplici, questo è il motivo per cui una perizia accurata va eseguita normalmente da un perito capace e autorizzato a rilasciare una certificazione della propria valutazione secondo gli standard Uni Iso 17024.
Una guida semplice e abbastanza completa per avere un quadro più chiaro della complessità della valutazione di un immobile è reperibile qui.
Generalmente, se incaricate una agenzia immobiliare di vendere casa, questa provvederà a farne una valutazione gratuita, nell’ottica di rivalersi poi con le commissioni sulla compravendita (generalmente intorno al 3% del prezzo di vendita).
Molte agenzie offrono valutazioni gratuite anche senza conferimento formale dell’incarico di vendita, ma in tal caso non è detto che siano valutazioni valide secondo gli standard UNI ISO 17024. Spesso infatti si tratterà di valutazioni volte a convincere il cliente al conferimento dell’incarico, e che potranno essere fortemente riviste in caso di avvio di una contrattazione per la compravendita. E la valutazione di un immobile (sia che si tratti di una perizia certificata che di una pura valutazione commerciale), in alcuni casi, dopo un anno rischia di non essere più adeguata, proprio per la tendenza a mutare rapidamente degli assetti urbani nelle grandi città.
Una perizia volta alla valutazione di casa generalmente viene pagata con cifre che vanno dallo 0,05% allo 0,10% del valore rilevato per l’immobile. Se si richiede una perizia tecnica giurata (quindi opponibile a terzi anche in sede giudiziaria), ci si orienta sulla percentuale più alta a cui aggiungere il valore dei bolli da apporre sulla perizia (16 euro).
La scelta di una valutazione attraverso perizia giurata è una strada consigliabile (quando non obbligata, in caso di contenzioso giudiziario) nel caso di scioglimento di una comproprietà dell’immobile, ad esempio tra eredi di un bene, al fine di permettere una facile liquidazione delle quote al comproprietario cedente.