Con l’acronimo GPL (Gas Petrolio Liquefatto) viene identificata una miscela di gas costituita da propano e butano sottoposti a una pressione che può raggiungere i 10 bar. La presenza del propano come gas principale peraltro ha spesso causato l’equivoco sull’acronimo GPL, da molti erroneamente interpretato come Gas Propano Liquido.
Proprio grazie a questa condizione di pressione elevata, gli idrocarburi che compongono questo carburante passano dallo stato gassoso a quello liquido, con vantaggi considerevoli a livello pratico, come volume occupato minore e una migliore gestione dello stoccaggio.
Entrambe le peculiarità, nell’ottica di un carburante, sono ovviamente un vantaggio considerevole. Queste caratteristiche però, non sono le uniche a rendere il GPL particolarmente apprezzato.
Niente impianti collegati ad una rete, parlando di riscaldamento domestico, nessuna dipendenza da ditte (salvo contratti vincolati con fornitori che si occupino anche della vendita e installazione degli impianti, ovviamente) e nessun controllo annuale da parte delle autorità, anche se è opportuno essere sempre attenti e verificare la scadenza riportata sui tubi in gomma e sulle altre componenti.
Inoltre, un procedimento produttivo più immediato e meno dispendioso rispetto ad altri carburanti, a fronte di un'elevata efficienza in combustione.
Un’altra caratteristica che fa del GPL un carburante alquanto diffuso è che, rispetto alla maggior parte delle alternative, presenta un minor impatto ambientale. La miscela infatti, oltre a limitare i residui della combustione, ha anche una bassa presenza di zolfo.
Sebbene il GPL si presenti, al termine della lavorazione, come inodore e incolore, quello che viene commercializzato è in realtà modificato. Per motivi di sicurezza infatti, la miscela viene arricchita con etantiolo, un composto chimico che ha uno spiccato odore in grado di essere facilmente riconoscibile. La medesima sostanza viene usata per accrescere l’odore di molti gas infiammabili, infatti.
A questo viene abbinato anche un particolare colorante giallo che, in caso di fuoriuscita, permette di individuare la presenza della miscela immediatamente.
Tutte queste caratteristiche hanno reso il GPL particolarmente diffuso nel settore auto, anche grazie a vari bonus offerti periodicamente dallo Stato italiano per spingere i consumatori ad adottare veicoli alimentati tramite tale miscela, e in genere per spostare gli acquisti del settore automotive verso veicoli a maggiore sostenibilità ambientale.
Non solo: in questo senso, anche i produttori si sono mossi prontamente offrendo una serie piuttosto ampia di veicoli alimentati grazie a questo carburante. Per fare alcuni esempi, vetture di alta diffusione che propongono il funzionamento a GPL sono attualmente:
e tante altre che citiamo in modo approfondito nel nostro articolo dedicato alle auto GPL, non solo utilitarie ma anche SUV e Station Wagon, e che raccolgono i frutti di un settore in perenne evoluzione.
Anche se queste marche propongono una tecnologia che pesa sul prezzo iniziale dell’auto, sul medio-lungo periodo i vantaggi legati al costo del GPL permettono al consumatore di ammortizzare abbondantemente l’investimento effettuato, nonostante la manutenzione di una vettura alimentata a GPL possa essere più onerosa.
Bisogna considerare inoltre che, per vetture a benzina ormai datate, sono spesso possibili le conversioni dell’impianto carburante con l’installazione di un serbatoio GPL presso officine che possono fornire la piena omologazione del mezzo. Questo permette di allungare notevolmente, specie nelle grandi città che spesso impongono il blocco alla circolazione delle vetture più inquinanti, la vita del vostro veicolo.
Visti i trend odierni e l’aumento vertiginoso del prezzo del petrolio e dei carburanti tradizionali per via della crisi delle materie prime e delle tensioni politiche internazionali, al momento le auto con impianto a GPL sono rimaste le uniche a proporre una soluzione alternativa, insieme alle auto elettriche.
Chi però volesse parcheggiare un'auto alimentata a GPL in un garage coperto dovrebbe informarsi prima se, sulla base della normativa antincendio vigente (purtroppo datata in molte delle valutazioni fatte dal legislatore), le caratteristiche di sicurezza del garage lo permettono.
Limitare l’utilizzo di questa sostanza solamente all’ambito automobilistico, però, è sicuramente riduttivo.
Per molti anni, prima dell’avvento delle reti che distribuiscono il metano, gli italiani si scaldavano con il gasolio (molto inquinante) o con il GPL. Chiaramente il primo ha il vantaggio di essere sempre alla portata, grazie a un’ottima rete distributiva.
Il GPL necessita di essere trasportato in bombole o avere un luogo dove impiantare un serbatoio capiente e riempito tramite autocisterne. Ma erano tempi in cui si badava poco al risultato, poco alla spesa, per nulla all’ambiente, puntando sulla comodità. Con le reti odierne, la gestione è molto più semplice.
Questo in virtù delle caratteristiche intrinseche del GPL, che è in grado di offrire un alto potere calorifero, accompagnato da un impatto ambientale molto basso. Le emissioni di polveri e gas inquinanti infatti, sono ridotte e paragonabili al più collaudato Metano.
Non solo: l'alta reperibilità e le facilità di manutenzione delle caldaie alimentate a GPL, rendono questa soluzione in costante crescita rispetto a sistemi simili.
Gli impianti di riscaldamento a GPL restano ancora oggi molto utilizzati nelle zone rurali e periferiche scarsamente abitate, dove non sono state impiantate le moderne reti a metano.
Finora abbiamo parlato delle caratteristiche del GPL, ma quanto costa? Si tratta realmente di una tipologia di carburante così conveniente?
Nonostante il prezzo della miscela sia in buona parte slegato dal costo del petrolio, questo è comunque soggetto a fluttuazioni. Per fare una stima generica, attualmente il GPL costa dai €0,80 ai €0,85 al litro. Un anno fa circa, prima della crisi del petrolio e delle altre materie prime, il prezzo al litro era di circa 20 centesimi di euro in meno. Un rialzo quindi pari approssimativamente al 25%.
A questo punto, dunque, viene quasi spontaneo fare un confronto con gli altri carburanti più diffusi. Rispetto alla benzina, per esempio, il GPL ha un costo più che dimezzato sul litro, nonostante entrambi abbiano subito rincari considerevoli. Discorso simile quando si parla del gasolio, un tempo sinonimo di convenienza.
Nel caso del GPL per riscaldamento domestico, oltre al prezzo del carburante per litro andranno considerati anche altri fattori:
I primi due fattori sopra citati non hanno un prezzo standardizzato per legge come avviene per le cosiddette spese di servizio e dispacciamento della bolletta del gas, ma sono legati a fattori mutevoli quali la distanza dalla centrale di stoccaggio, sconti sulla quantità di rifornimento e altre valutazioni a discrezione del fornitore. Fatto sta che, sommando al costo base della sostanza i costi legati a questi oneri accessori, si può portare il prezzo del GPL per il riscaldamento domestico anche fino a €1,40 al litro.
Chi non ha un impianto con caldaia per GPL ma utilizza invece delle stufe, singole o in rete nell’intero immobile, dovrà eventualmente pensare anche al relativo acquisto di una bombola. La stessa cosa dicasi per chi non ha uno spazio idoneo, generalmente esterno, per l’installazione di un serbatoio da almeno 400 litri (che per molte ditte rappresenta il taglio minimo).
In questo senso esistono diverse condizioni che possono rendere più o meno costosa l’operazione, come il tariffario del singolo negozio o la dimensione della bombola stessa.
I formati più diffusi, generalmente, variano dai 10 ai 25 chili anche se, soprattutto per contesti extra casalinghi, si può arrivare oltre i 50 chili. I formati in questione hanno generalmente la possibilità del vuoto a rendere, a meno che non si opti per un più macchinoso refill presso un fornitore autorizzato.
Calcolare i consumi in base a un pieno di GPL su una vettura non è semplice, viste le specifiche tecniche diverse di ogni serbatoio.
Per esempio, è stimato che per percorrere 100 chilometri con un’automobile alimentata a GPL sono necessari in media 10 litri di GPL, quantità che può però variare in base all’efficienza dell’auto. Con i prezzi attuali (Maggio 2022), il costo medio per tale percorrenza è di €8,40.
Gli attuali rincari dei carburanti, pur andando a influenzare tutti i carburanti, hanno comunque mantenuto come più conveniente il GPL, visto che gli aumenti hanno riguardato anche il prezzo dell’energia elettrica e quindi non hanno reso più conveniente l’auto elettrica su tali percorrenze.
Il metano, fino allo scorso anno, sembrava ancora la scelta più conveniente per gli impianti di alimentazione auto, oltre che per il riscaldamento domestico. Ma, essendo il metano strettamente legato alle forniture di gas naturale che arrivano da Est, la turbolenta situazione internazionale ne ha colpito fortemente le disponibilità e il prezzo, che viaggia in media a €1 a metro cubo, oltre alle spese di dispacciamento e oneri di servizio.
Il GPL è tornato di conseguenza, allo stato attuale, ad essere il carburante più conveniente, specie se si considera che ai distributori GPL per auto il prezzo è a €1,85 di media, registrando un aumento che ha oltrepassato percentualmente anche quello di benzina e diesel, annullando quindi i vantaggi economici.
Va precisato che le fluttuazioni di prezzo attuali sono frequenti e imprevedibili, per quanto con tendenza al rialzo. Per restare sempre aggiornati sul prezzo GPL e degli altri carburanti per auto e scegliere anche le pompe dal prezzo migliore, vi consigliamo il sito prezzibenzina.it e la relativa app, che permette di avere un quadro sempre attuale dei prezzi nella zona in cui vi trovate.