Il petrolio è una tra le sostanze più ricercate presenti in natura in quanto, dalla sua lavorazione, è possibile ottenere una serie considerevole di prodotti, tra cui plastica, asfalto, concimi chimici, additivi alimentari, farmaceutici e, ovviamente, combustibile.
Per questo motivo, investire nel petrolio è sempre stato estremamente conveniente. Non si può dire lo stesso, tuttavia, per l’ambiente, per cui anche i soli processi di estrazione e combustione risultano particolarmente deleteri.
Vediamo allora di saperne di più su tutto ciò che concerne l’oro nero, da cos’è al suo prezzo medio fino a dove e come acquistarlo.
Il petrolio, chiamato anche greggio, è una materia prima e combustibile fossile, come il carbone e il gas naturale. Come questi ultimi, anche il petrolio si è formato dai resti di antichi organismi marini, come piante, alghe e batteri. Il greggio appena estratto si presenta come una miscela di idrocarburi (idrogeno e carbonio) composta da acqua, gas disciolto e sali a cui si aggiungono alcune impurità come lo zolfo, la sabbia e i metalli. Tutti gli elementi che non sono necessari alla combustione vengono filtrati per poterne ricavare una miscela raffinata e utile per vari scopi.
Oltre ad essere usato come carburante per auto, aerei, navi ed altri veicoli, infatti, il petrolio serve a realizzare svariati prodotti chimici industriali come plastiche e materiali sintetici, ma anche combustibili destinati al riscaldamento e alla produzione di elettricità, o asfalto.
Ad incentivare l’utilizzo di questa fonte di energia concorrono poi altri due elementi di non poco conto: la facilità di trasporto e di trasformazione. Tra i difetti che si riscontrano nel petrolio c’è sicuramente il forte impatto che ha sull’ambiente e l’alta infiammabilità che lo rende particolarmente pericoloso da maneggiare.
Nonostante la sua consistenza liquida, il petrolio non viene commercializzato in litri, ma adottando come unità di misura i barili perciò, per conoscere il suo prezzo medio bisogna prima di tutto capire a quale quantità di materia si fa riferimento.
Un barile corrisponde allora a circa 158,99 litri, ovvero 42 galloni (secondo le unità di misura in uso negli Stati Uniti). Anche se si aggira solitamente intorno ai 140 chili, il peso effettivo può variare notevolmente a seconda della qualità del petrolio (determinata in base alla sua composizione, viscosità e soprattutto dal tipo di estrazione applicato).
Per stabilire quale sia il prezzo del greggio vengono usati due principali valori di riferimento (benchmark), il Brent ed il WTI (West Texas Intermediate). su cui si basa l’intero mercato del petrolio. Tuttavia, è importante notare che i prezzi rilevati tra il greggio Brent e quello WTI non corrispondono mai. Per questo, è importante considerare nello stabilire il prezzo pure questa differenza, comunemente definita come spread Brent-WTI.
Ad incidere sullo spread vi sono fattori legati al rapporto tra domanda-offerta, ad eventuali interruzioni della produzione ma, soprattutto, a cambiamenti derivanti da eventi politici ed economici. Non va dimenticato a questo proposito che la maggior parte delle riserve petrolifere mondiali si trova in Medio Oriente, una delle zone politicamente più instabili del pianeta, per cui si può intuire come il costo del petrolio possa facilmente oscillare in questo senso.
Il petrolio West Texas Intermediate (WTI) è un tipo specifico di greggio, quotato al NYMEX di New York, nonché, come abbiamo visto, uno dei due principali benchmark nella determinazione dei prezzi della materia, insieme al Brent.
Il WTI proviene dal Texas, dalla Louisiana e dal Nord Dakota ed è famoso per essere un petrolio dolce e leggero poiché contiene circa lo 0,34% di zolfo, che lo rende "dolce", ed una bassa densità (peso specifico), da cui dipende la sua leggerezza.
Il WTI è solitamente considerato più pregiato del Brent per le sue caratteristiche fisiche che includono un basso apporto di zolfo. Il prezzo del WTI non risulta però solitamente più alto del Brent, costando anche 5 dollari in meno al barile.
Il Brent Crude, anche se prodotto in maniera più limitata rispetto al WTI, determina il 60% del prezzo del petrolio sul mercato. La composizione della miscela unisce diversi tipi di petrolio che vengono estratti dal Mare del Nord: il Brent Blend, il Forties Blend, l’Oseberg e l’Ekofisk.
Le ragioni che portano all’aumento del costo del Bent sono da ricercare nel fatto che la produzione del petrolio americano è molto aumentata per cui, contestualmente, il suo prezzo è diminuito; oltre questo aspetto, si sono ridotti i flussi dalle piattaforme del Mare del Nord e ciò ha portato i prezzi del Brent a salire.
Una volta stabilito in base a cosa varia il prezzo del petrolio, se si vuole avere una panoramica più precisa sull’andamento del mercato, anche in tempo reale, esistono vari siti di notizie e che mostrano lo storico dei prezzi del petrolio.
Tra questi, il quotidiano Il Sole 24 ore, da sempre punto di riferimento nazionale in ambito finanziario, presenta una sezione destinata all’andamento del petrolio da cui, su abbonamento, si può accedere anche alle informazioni in tempo reale (funzione “attiva tempo reale” visibile accanto al grafico). Tra le più complete presenti sul web, la pagina mostra l’andamento del petrolio Brent e WTI per giorno, lo storico in riferimento alla settimana, al mese, all’anno (fino a 10 anni prima), e le variazioni del prezzo dall’inizio dell’anno. Un’altra funzione molto utile fornita dal sito permette anche di scaricare i grafici nei formati png, jpeg e csv.
Un altro sito che mostra il prezzo del petrolio in tempo reale, ma stavolta gratis, è Investing.com, dove sono presenti grafici per periodo molto dettagliati in cui sono segnalate le notizie che hanno avuto un’incidenza particolare su un dato valore lì mostrato.
Una pagina apposita del sito Money.it, infine, fornisce varie informazioni e grafici continuamente aggiornati sul valore attuale del petrolio, sui dati di apertura e chiusura delle borse, così come sulle correnti quotazioni relative a varie materie prime come l’oro, l’acciaio e il rame.
A seconda del tipo di conoscenza che si ha del mercato del petrolio è possibile investire nel petrolio in vari modi. Si possono, ad esempio, acquistare in Borsa o su siti di trading online prodotti finanziari come i covered warrants (titoli che includono un'opzione per acquistare o vendere un bene in una data futura) e i CFD (Contract for Difference) sul petrolio, che consistono in contratti basati sulla differenza di valore di un certo titolo maturata tra il momento in cui si apre e quello in cui si chiude il contratto.
Non si dimentichi poi di tenere sempre d’occhio anche i dati relativi alla domanda e offerta presenti sui rapporti mensili dell’AIE, l'Agenzia Internazionale per l'Energia, e dell'OPEC (Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio).
Chi si approccia per la prima volta al mondo delle azioni, può provare a fare trading su piattaforme broker come eToro o IG, magari partendo da un conto demo gratuito per simulare delle quotazioni sul petrolio (o altri beni) e imparare a riconoscere i meccanismi e le oscillazioni del mercato che determinano il successo o meno di un’azione. Per altre informazioni generali su come comprare e vendere azioni, sul sito è disponibile questo articolo.