Negli anni ‘80, in molte città, sulla scia della moda americana, si era diffuso, come alternativa al più tradizionale tennis, lo squash, che permetteva di giocare in ambienti chiusi e dallo spazio relativamente limitato, tant’è vero che molte grandi imprese, soprattutto in America, attrezzavano una parte dei piani interrati delle loro sedi con aree adibite a tale attività sportiva.
Negli anni lo squash, che nel nostro paese aveva avuto una presa decisamente bassa, è quasi sparito, vedendo un ritorno al tennis, o a una sua variante chiamata Paddle Tennis.
Da quest’ultima, si è poi sviluppata una ulteriore variante, particolarmente indicata per il gioco indoor, chiamata Padel, inizialmente inventata e diffusa nei paesi ispanici.
Ma perché il Padel ha avuto una presa così forte in Europa e in Italia soprattutto?
Come dicevamo, il Padel nasce come derivazione del Paddle Tennis, ovvero una variante a sua volta del Tennis tradizionale in cui, al posto delle tradizionali racchette con cordature in nylon e materiali simili, si utilizzano dei racchettoni dalla pala piatta e forata, che permettono di dare effetto e curvatura alla palla in maniere più nette. Spesso, per via di queste rachete, il Paddle Tennis e il Padel vengono ironicamente (ma neanche troppo) paragonati al classico gioco dei racchettoni da spiaggia.
Il Padel nasce pensando primariamente al gioco indoor come il ping pong (sul cui costo del tavolo abbiamo parlato qui), infatti, a parte le ovvie porte di ingresso, il campo da gioco è delimitato da pareti sui quattro lati e si può anche giocare di sponda. Il campo è lungo 20 metri per 10 metri, e le pareti laterali sono alte 3 metri. Nei campi panoramici, ovvero quelli che prevedono un pubblico in occasioni di tornei e partite ufficiali, le pareti sono in materiale trasparente (vetri temperati antiurto o plexiglass ad alta resistenza).
Al pari del tennis, viene ammesso, ad ogni tiro, un rimbalzo a terra nella propria metà campo, ma il secondo rimbalzo comporta l’assegnazione di un punto contro. Invece, non vi sono limiti ai rimbalzi sulle pareti. Il primo rimbalzo a terra è peraltro necessario per tenere la palla in gioco, non è quindi possibile giocare direttamente di sponda, visto che sarebbe l’equivalente della palla fuori nel tennis.
Per chi volesse approfondire storia e regolamento del Padel, vi consigliamo l’apposita sezione presente nel sito della Federazione Italiana Tennis, che si occupa dello svolgimento agonistico di questo sport nel nostro Paese.
Le racchette da Padel non sono dotate, come dicevamo, della classica cordatura tipica delle racchette da tennis, ma sono dotate di una paletta a fondo piatto e rigido, con dei fori che permettono di diminuirne il peso e aumentarne l’elasticità e il controllo dei colpi. Un maggior controllo sui colpi e sui rimbalzi è possibile peraltro anche grazie alla minor pressione interna delle palle da Padel rispetto al corrispettivo usato nel tennis.
La lunghezza massima delle racchete da padel regolamentari è di 45,5 cm, mentre non ci sono indicazioni specifiche per peso e materiali. Molto diffuse sono quelle in materiale plastico tipo polyglass o schiume sintetiche, ma le più efficienti sono quelle in fibre di carbonio, che uniscono leggerezza ed elasticità. Ovviamente esistono racchette più avanzate che utilizzano questi e altri materiali combinati tra loro per ottenere una maggior efficienza.
Le racchette da Padel, inoltre, onde limitare il rischio di infortuni (specie se usate da giocatori alle prime armi) sono generalmente dotate di un laccetto che viene assicurato al polso del giocatore (essere colpiti da una palla da padel può essere fastidioso, ma essere colpito da una racchetta sfuggita di mano può essere decisamente doloroso).
Non ci sono normalmente distinzioni tra racchette da padel per uomo e racchete da padel per donna, anche se esistono delle linee dedicate alle giocatrici di padel caratterizzate da un peso leggermente inferiore rispetto alla controparte da uomo (a volte parliamo anche solo di 10 grammi di differenza, che però possono essere determinanti in ambito professionale per ridurre l’affaticamento del polso) e da decorazioni e finiture differenti.
Da una rapida ricerca sul sito Decathlon possiamo vedere che ci si può portare a casa una racchetta da Padel a partire da 29,90 euro e arrivare a spendere 320 euro. Ma come scegliamo la racchetta più adatta a noi?
Più che i materiali in sé, è importante valutare la struttura e la maneggevolezza di una rachetta da padel, e la sua resistenza ai colpi più decisi. Una racchetta economica non è necessariamente meno adatta di una ben più cara. Anzi, i modelli economici spesso vanno a incorporare caratteristiche medie che ben si adattano a molteplici stili di gioco, e possono essere ideali per chi ancora sta cercando di capire quale è il suo modo di giocare.
Essendo uno sport in notevole ascesa, sono molte le case di articoli sportivi che si sono cimentate nella produzione di racchette e altre attrezzature per il Padel.
Sicuramente, chi viene dal tennis non disdegnerà di usare una racchetta Head per padel, visto che parliamo di uno dei marchi più noti per gli appassionati dei campi in terra rossa.
E con circa 70 euro possiamo già portarci a casa una racchetta garantita da un brand estremamente rinomato. Certo, i più esigenti possono anche decidere di spendere oltre i 200 euro per una racchetta Head.
Altra marca che si è fortemente imposta tra i giocatori di padel è Babolat, che ha fortemente specializzato la sua produzione per questo sport. Una racchetta Babolat Padel parte da circa 80 euro, ma i più esigenti possono arrivare a spendere quasi 300 euro per modelli più avanzati.