Lo champagne è il vino di classe più famoso e rinomato in assoluto, uno spumante noto in tutto il mondo e diventato ormai la produzione enogastronomica per eccellenza della Francia.
Il nome stesso deriva da una regione dell’area transalpina, ovvero Champagne, posizionata nell’area orientale di tale paese. Come ben tutti sanno, questo vino è considerato un bene alquanto lussuoso, paragonabile solo al tartufo bianco e a poco altro in quanto a prelibatezza alimentare. Ma perché è così ricercato e perché il suo prezzo è, in alcuni casi, così inavvicinabile?
In questo articolo cercheremo di conoscere meglio lo Champagne e capire quanto realmente costa una bottiglia di questa bevanda così preziosa.
Contrariamente alla maggior parte di vini celebri, il suo creatore ha un nome e un’identità. Secondo l’opinione comune, l’invenzione dello champagne è attribuibile all’abate benedettino Dom Pierre Pérignon.
Durante la seconda metà del 1600, il suddetto monaco giunse in un’abbazia nelle vicinanze di Épernay. Trovate delle vigne in stato di totale abbandono, Pérignon si impegno per riportare le stesse al loro antico splendore. Grazie a un’attenta scelta della qualità dell’uva, nello specifico il pinot nero, e ad apposite tecniche di spremitura e altre lavorazioni particolari, i risultati ottenuti dal monaco furono sorprendenti.
Nonostante l’originario vino prodotto da Pérignon fosse fermo, questo diede origine all' antenato dell’attuale champagne. Riguardo questo singolare mutamento, vi sono diverse teorie. Secondo alcuni lo champagne ha avuto inizio da un disguido durante il processo di vinificazione, secondo altri la modifica è stata il frutto dell'appassionata ricerca ed a seguito di un esperimento dello stesso Pérignon.
La popolarità e il connubio tra lo champagne e i festeggiamenti, assume una valenza di livello nazionale a partire dal XIX. In seguito alla fondazione del “Syndicat de commerce de vins de Champagne”, avvenuto nel 1882, questo particolare vino viene “ufficializzato”.
Il successo di questa produzione tipicamente francese non ha fatto altro che crescere nei decenni successivi, fino al 1936, quando lo champagne ha potuto avvalersi della denominazione AOC (ovvero “Champagne d'Origine Contrôlée”).
Come è facile intuire, il vino di cui stiamo trattando ha delle sostanziali differenze rispetto alle altre importanti produzioni francesi e non.
La vendemmia, anche ai giorni nostri, deve essere effettuata manualmente. Ciò è importante per ottenere un ottimo risultato finale e, a dimostrazione dell’importanza di tale direttiva, è severamente vietato utilizzare macchine vendemmiatrici per l’uva che diventerà champagne.
Al fine di ottenere le caratteristiche qualitative che contraddistinguono questa produzione unica al mondo, è necessario utilizzare sia uva bianca che nera. Questa frutta proviene curiosamente da aree diverse.
A grandi linee però, possiamo affermare che i vitigni impiegati per la realizzazione di questo vino sono principalmente:
Anche se possono essere presenti, in maniera minore altre qualità di uva come pinot bianco, pinot gris e il petit meslier.
Una volta che una bottiglia di champagne viene acquistata, affinché la stessa renda al meglio, è necessario conservarla nella opportuna ubicazione e ambiente che lo accoglie . Scegliere una cantinetta all’altezza della situazione, come quelle proposte dal sito www.vinifero.it, sono dunque essenziali per apprezzare lo champagne affinché possa esaltare tutta la sua eccellenza.
Ovviamente, non tutto lo champagne è uguale. Esistono diverse caratteristiche che possono influenzare la qualità, e di conseguenza il gusto, di questo vino. Oltre alla già citata varietà di vitigni utilizzati contemporaneamente, è bene tenere conto di:
Non solo: a seconda delle condizioni climatiche, l’uva di un anno può essere più abbondante o meno (ciò influisce ovviamente sul costo del prodotto finito) oppure più zuccherina,quindi con più gradi alcoolici e qui interviene il dosaggio dei vari vitigni a far trovare il giusto equilibrio, ma ciò comporta anche avere un gusto diverso.
Un prodotto di così alta qualità e caratterizzato da una produzione così particolare, ovviamente si riflette su costi che non sono accessibili a tutti.
Rivolgendosi a piccoli produttori, con marchi poco conosciuti, è possibile acquistare una bottiglia di champagne da un litro e mezzo per una cifra che parte dai 30 euro in su.
Una bottiglia di fascia media, con una maison già abbastanza nota, può presentarsi sugli scaffali con un prezzo che oscilla tra i 50 e i 70 euro. Un marchio che si propone sugli 80 euro o più a bottiglia, segnala che si ha solitamente a che fare con un vino di alta qualità.
Salendo con la qualità poi, si possono raggiungere dei prezzi da capogiro. La bottiglia di champagne in assoluto più costosa di sempre è stata la celebre Gout de Diamant Brut, venduta per 1,5 milioni di euro.
A influire su questo prezzo così elevato però, vi è ovviamente il materiale di realizzazione della bottiglia. Il designer aveva fatto la composizione con l’etichetta d’oro e di un diamante da 19 carati incastonato nella stessa. Chiaramente dubitiamo che questo “gioiello” sia aperto e bevuto, ma finisca da una cassaforte all’altra di collezionisti.
Anche nel caso di Dom Pérignons rosé del 1996, prodotto esclusivamente in 35 bottiglie placcate d’oro, si parla di un prodotto alquanto costoso. Le stesse infatti, sono state vendute per un costo di più di 40.000 euro l’una.