Quanto costa un riccio?

Quanto costa un riccio?

Il cane e il gatto sono sempre i migliori amici dell’uomo, ma da un po’ di tempo a questa parte non più gli unici. Come avevamo già visto nell’articolo sul coniglio nano, gli animali esotici sono sempre più richiesti come animali da compagnia; è perciò buona pratica conoscerne caratteristiche, abitudini, stili di vita e alimentazione, così da garantire loro tutto il necessario per renderli felici e vivere in perfetta armonia.

In questo articolo poniamo l’attenzione sul riccio africano, sulle caratteristiche peculiari di questo piccolo mammifero, l’alimentazione che deve sostenere per non incorrere in problemi fisici, come ad esempio l’obesità, e su i costi che occorrono per adottare e allevare un riccio.

Il riccio africano (Atelerix Albiventris)

Il riccio africano (Atelerix Albiventris), conosciuto anche come riccio pigmeo o riccio dal ventre bianco, è una delle sedici specie appartenenti ai ricci di terra, originari di tre continenti diversi: Africa, Asia, Europa. Questa specie è tra le più note in ambito di compagnia domestica, insieme al riccio indiano e a quello moresco; differentemente dal riccio europeo, considerato animale selvatico e la cui detenzione è illegale, l’allevamento di ricci africani è sempre più diffusa sul territorio europeo, così come la sua adozione, che può essere effettuata nel modo migliore contattando un rifugio di animali esotici.

Prima di compiere questo passo, però, è importante conoscere alcuni aspetti di questo piccolo mammifero, così da non risultare impreparati nel momento del bisogno. 

Caratteristiche del riccio africano

Notturno, solitario e… facilmente spaventabile. Almeno nei primi periodi, è così. Non bisogna farsi prendere dallo sconforto, ma limare questa diffidenza iniziale con piccole attenzioni quotidiane.

Sono animali molto timidi, tant’è che in natura si ritrovano solo per fini riproduttivi. Nei primi incontri questa timidezza nei confronti del padrone umano si traduce in paura. Quando è spaventato il riccio africano tende ad appallottolarsi, espone gli aculei (composti di cheratina) e al contempo protegge le parti più vulnerabili del corpo. All’inizio, perciò, è consigliabile accarezzarlo con un guanto da cucina, così da evitare possibili punture.

Oltre a ciò, è bene tener presente che il riccio africano è un animale crepuscolare, quindi è importante mostrarsi solo nelle ore che vanno dal tramonto alle prime luci dell’alba.

Ha una vista piuttosto difettosa, compensata da un udito e un olfatto estremamente sviluppati, che gli consentono di orientarsi. Inoltre, quando identifica un odore molto forte, il riccio africano tende ad avvicinarsi alla fonte, leccarla, per poi secernere una schiuma intrisa del nuovo odore, che distribuisce sugli aculei; questo particolare comportamento è chiamato anting.

Cosa mangia il riccio africano

La dieta del riccio africano deve essere ricca di proteine (di origine animale) e povera di grassi. È un animale a rischio obesità, quindi è essenziale conoscere quali sono i cibi che può mangiare... 

  • insetti: caimani, grilli, vermi, tarme della farina
  • cibo specifico per ricci
  • scatolette e crocchette per gatti: questi alimenti hanno solitamente una composizione alimentare che ben si coniuga con quella del riccio (è bene, tuttavia, accertarsi dei valori nutrizionali presenti sulle apposite confezioni)
  • piccole porzioni di frutta o verdura 

… e quali gli alimenti che deve assolutamente evitare: 

  • noci o semi: rischio soffocamento
  • agrumi o cibi acidi: disturbi digestivi e irritazione orale
  • con lattosio: intolleranza
  • cibi tossici: cipolla, aglio, avena, mais, riso, funghi, grano, uva e uvetta

Di quali cure ha bisogno il riccio africano

In natura, la speranza di vita un riccio africano è di circa 4 anni, mentre in cattività si attesta in media intorno agli 8.

Questo piccolo mammifero è molto sensibile ed è soggetto a diverse malattie, quali pelle secca, acari, pulci, orecchie screpolate; può soffrire di diarrea, raffreddore, vomito, oltre ad andare facilmente in sovrappeso se non riceve le adeguate cure, tanto per l’aspetto fisico quanto per quello mentale. Data la sua fragilità, è consigliabile portarlo (2-3 volte l’anno) da un medico veterinario specializzato in animali esotici.

In aggiunta ai controlli periodici, è fondamentale offrire al riccio un habitat idoneo alle sue caratteristiche:

  • ambiente poco luminoso e lontano da rumori forti, che possono essere fonte di stress
  • gabbietta con pareti e fondo liscio per evitare lesioni alle zampe
  • temperatura all’interno della gabbietta non deve scendere sotto i 24° e non deve superare i 28°
  • all’interno della gabbietta può risultare utile aggiungere della terra, così da stimolare l’attività mentale
  • materiale per consentire la costruzione di una tana
  • ciotola con il cibo e ciotola con l’acqua (da pulire costantemente) 

Offrendo al riccio queste piccole, grandi, attenzioni crescerà rilassato e con fiducia verso il padrone umano.

Costi medi di un riccio africano

Il costo per un riccio africano può oscillare tra i 70 e i 150 euro. La differenza di prezzo è data dal sesso del riccio e dalla sua colorazione, che va dall’albino al cinnicot, dal pinto al chocolat; da alcuni incroci, infine, ne sono risultati anche alcuni con colorazione di occhi differente (odd eyed) e altri per una particolare macchiatura della faccia (spotted face).



Prezzi aggiornati al 14-11-2021

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