Il prestito personale è una forma di finanziamento che, complice crisi e costo della vita sempre più alto, risulta particolarmente diffuso tra gli italiani (e non solo).
Questo è slegato dall’acquisto di un bene mobile o immobile, come avviene con il mutuo, e può essere chiesto a una banca o ente finanziario senza dover specificare che uso si farà del denaro ottenuto.
A differenziare un prestito personale rispetto a un mutuo sono di solito anche fattori come i tempi di rimborso e l’ammontare della cifra richiesta, generalmente più elevati nel secondo caso.
In questo articolo andremo proprio a valutare in cosa consiste questa formula di finanziamento e, più nello specifico, ci concentreremo sui costi di un prestito personale.
Trattandosi di un finanziamento erogato da entità private, va tenuto conto che il prestito personale ha un suo costo. Oltre al graduale rimborso della somma dovuta infatti, chi ha contratto il debito deve accollarsi anche ulteriori spese.
Il calcolo interessi del prestito non è semplice da valutare. Per fortuna si possono valutare i costi grazie ad appositi strumenti. Ad esempio, se sei interessato a saperne di più, a questa pagina puoi effettuare il calcolo degli interessi del prestito con un apposito calcolatore che ti può dare un’idea più precisa su questi costi.
A livello informativo però, è bene sapere quali sono i fattori che costituiscono il prezzo finale di un prestito.
I tassi di interesse, detti TAN e TAEG, sono il principale costo legato ai prestiti. Stiamo parlando di due indicatori molto importanti attraverso cui il consumatore può capire se un’offerta specifica può essere più o meno conveniente.
il Tasso Annuo Nominale (ovvero il TAN) costituisce il tasso d’interesse puro. Questo valore viene rappresentato con una percentuale che, una volta applicata sulla somma richiesta, va a determinare il costo annuale del finanziamento. Il TAN va a pesare sulle singole rate, accrescendo le stesse e costituendo un costo per il debitore.
il TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale) va a racchiudere sia i costi di gestione del prestito che tutte le spese aggiuntive. Per ottenere lo stesso dunque è necessario aggiungere al TAN tutti i costi che andremo ad elencare.
Se è vero che TAN & TAEG possono rappresentare al meglio la convenienza o meno di un qualunque tipo di finanziamento, va considerato che non sono le uniche spese da affrontare.
La stessa apertura del prestito ha di solito degli oneri che, seppur lievi, si vanno a sommare al computo complessivo. Una di queste voci si chiama SIR, ovvero delle spese di incasso e gestione delle rate (anche se talvolta queste possono essere gratuite in molti casi).
Un’altro passivo da aggiungere ai costi è quello delle comunicazioni periodiche. Anche se la maggior parte di formule di finanziamento prevede l’invio di informazioni attraverso la rete, in alcuni casi questa spesa è ancora presente (stampa e spese postali).
Risulta poi immancabile l’imposta di bollo, ovvero un contributo fiscale obbligatorio verso lo stato. Si tratta di un costo molto contenuto, visto che attualmente un bollo costa 16,00 euro di base, con 2 euro di costi aggiuntivi per eventuali comunicazioni extra.
Non obbligatorie, ma comunque consigliate, sono le eventuali assicurazioni sul prestito. Si tratta di una garanzia che va a tutelare le parti che, in alcuni casi, sono una sicurezza rispetto al finanziamento richiesto.
Infatti, escludendo un richiedente con patologie importanti al quale le assicurazioni non daranno accesso, se chi ha ricevuto il prestito dovesse perire, i suoi eredi non sono tenuti a restituire il denaro. Soldi che l’assicurazione si farà carico di versare all’ente creditore.
Infine vi è il potenziale costo legato alle spese di chiusura della pratica. Il termine anticipato del finanziamento può comportare una piccola penale, espressa in percentuale rispetto all’ammontare del prestito.
Si tratta in molti casi di una cifra inferiore all’1% dell’ammontare complessivo del prestito e, in caso della possibilità economica di estinguere un debito ancora lontano dalla scadenza, può risultare comunque conveniente per il debitore.
Al giorno d’oggi, le motivazioni dietro la richiesta di un finanziamento personale possono essere molteplici. Per tante persone, si tratta di una necessità improvvisa, una spesa inderogabile e inaspettata.
Una ristrutturazione della casa, per esempio, può rientrare in questa categoria. C’è chi poi ha programmato un acquisto ma che non riuscirebbe ad ammortizzare economicamente senza un prestito.
Per esempio, possiamo parlare di una nuova vettura. Trattandosi di una cessione temporanea di liquidi senza particolari vincoli di utilizzo, vi è anche chi chiede un prestito per andare in vacanza o avviare un progetto commerciale.
Tra i tanti inconveniente negativi che possono far sforare il nostro piccolo bilancio famigliare sono le spese dal dentista che, al giorno d’oggi e a seconda dei casi, sono un vero e proprio salasso.
Le tante modalità e formule di un prestito personale, abbinate alla diversificazione delle offerte da parte di banche e finanziarie, rendono molto difficile individuare la soluzione più conveniente per il singolo caso.
Nonostante ciò, grazie alle informazioni che abbiamo offerto, non dovrebbe essere difficile poter valutare le varie proposte di finanziamento e comprendere quale si addice maggiormente ai propri interessi e possibilità.