Il passaggio al digitale terrestre è avvenuto solo qualche anno fa ma, visto l’evolversi delle tecnologie di trasmissione, è già tempo di scegliere un nuovo decoder.
Il DVB-T2 (Digital Video Broadcasting – Second Generation Terrestrial) è un nuovo standard che sarà ben presto adottato per le trasmissioni sul digitale terrestre, come deciso dal consorzio europeo DVB.
Il tutto dovrebbe tradursi con un miglioramento delle immagini su tutti i televisori italiani. Il rovescio della medaglia è che, i telespettatori, dovranno mettere mano al portafoglio per acquistare i nuovi dispositivi. Oltre al classico canone RAI dunque, un altro costo aggiuntivo che ricade sulle spalle di molti telespettatori.
Come funziona il nuovo decoder tv digitale terrestre DVB-T2? Quanto costa questo tipo di prodotto? In questo articolo cercheremo di fare luce su questa nuova tecnologia e sull’hardware che sta per raggiungere i nostri salotti.
Abbiamo accennato a un generico miglioramento della qualità dell’immagine. A livello pratico, di cosa stiamo parlando? Il rilascio delle frequenze di banda 694-790 MHz, praticamente è simile a quella utilizzata anche in ottica mobile con il 5G.
Questa nuova tecnologia adotta un sistema Multiplex a Divisione di Frequenza Ortogonale per le trasmissioni radio di base. La stessa si serve di un segnale con un numero elevato di portanti ravvicinate, assicurando un alto flusso dati a bassa velocità. Ciò offre una banda solida e ottimale per le trasmissioni audiovisive.
A livello pratico inoltre, l’introduzione del suddetto sistema, andrà ad abbassare in modo considerevole le spese sostenute i per le trasmissioni televisive.
La nuova specifica DVB-T2 offre quindi la possibilità di selezionare una varietà di opzioni differenti (il numero di portanti, le dimensioni degli intervalli di guardia, i segnali pilota, ecc.) per soddisfare i requisiti dei vari operatori di rete e questo comporterà una notevole riduzione dei costi generali per ogni singolo canale di trasmissione.
Il DVB-T2 consentirà dunque alle emittenti di offrire servizi nuovi e accattivanti e di aumentare quindi il livello di soddisfazione (e anche di fidelizzazione) dei propri spettatori.
Come è facile intuire, l’introduzione del decoder per la nuova TV digitale non sarà immediato per non mettere in difficoltà i telespettatori. Inoltre, esistono tempi tecnici per adeguare le strutture alla nuova tipologia di segnale.
A livello puramente tecnico, l’area italiana dovrebbe essere pronta al nuovo segnale entro il 30 giugno 2022 su tutto il territorio. Lo switch-off viene effettuato lentamente, con diverse macroaree coinvolte.
Valle d’Aosta e Piemonte sono state le prime regioni a vedere, nel corso di gennaio, l’introduzione del nuovo standard. A marzo è stato il turno di Emilia Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Liguria, Toscana, Umbria, Campania e Lazio saranno infine le ultime regioni ad ottenere la copertura.
Il sistema DVB-T2, stando a quanto riportato dal sito governativo dedicato, sarà l’unico raggiungibile su tutto il territorio a partire dal gennaio 2023. Con lo scoccare del nuovo anno dunque, non sarà più possibile ricevere segnale televisivo con dispositivi prodotti prima del 2018 oppure resi compatibili attraverso un nuovo decoder per la TV.
Dunque, chi ha acquistato dispositivi moderni come, ad esempio, una smart TV LG, non dovrebbe avere particolari preoccupazioni per quanto concerne la compatibilità.
Risulta indispensabile, soprattutto per chi non ha dimestichezza con la tecnologia, fare attenzione ai requisiti del proprio decoder. La compatibilità con lo standard DVB-T2 deve essere verificata: in caso contrario, si sta acquistando semplicemente un dispositivo inutilizzabile.
Una volta accertato ciò, è possibile concentrarsi sulle funzioni. Queste possono consentire la connessione ad Internet (tramite Wi-Fi) così come la riproduzione di foto o file audio/video sul televisore.
Infine, meritano una citazione anche il design, l’estetica e l’ingombro del decoder che, per alcuni utenti, potrebbe costituire un altro fattore di scelta o meno di un modello rispetto a un altro.
Nulla di problematico per quanto riguarda l’installazione. Il decoder deve essere inserito nella presa d’antenna e in quella della TV. Assieme al dispositivo, che dovrà essere alimentato dalla rete elettrica, sono consegnati i due cavi e un apposito telecomando.
Per ulteriori informazioni, è possibile trovare diversi video tutorial che facilitano ulteriormente l’installazione del decoder.
Una volta individuato un modello e comprese le reali potenzialità di tale prodotto, è necessario per forza fare i conti con il suo costo. Vista la varietà di decoder, il prezzo può risultare alquanto variabile.
A grandi linee, possiamo dire che si spazia dai 25 ai 40 euro, con alcune rare eccezioni. Va poi tenuto conto anche del fatto che esiste un bonus decoder TV. Questa iniziativa governativa offre un incentivo con valore di 30 euro per acquistare TV o decoder compatibili con la tecnologia DVB-T2.
Il bonus TV, valido fino al 31 dicembre 2022, sarà accessibile alle famiglie con ISEE che possano dimostrare di avere un reddito fino a 20 mila euro.