Il ferro è uno dei materiali più diffusi e utilizzati al mondo. Per comprendere, perlomeno in parte, la sua importanza, basti capire come il suo utilizzo ha cambiato il corso della storia dell’uomo.
Già 4.000 anni fa infatti, Ittiti e Sumeri utilizzavano questo elemento per realizzare punte di lancia, gioielli e altri piccoli oggetti. Ovviamente, con il passare dei secoli e dei millenni, la lavorazione del ferro si è evoluta, tanto da portare alla realizzazione di leghe più complesse come ghisa e acciaio.
A distanza di tanto tempo, questo materiale è ancora largamente utilizzato nei più svariati campi. Intorno ad esso inoltre, si è sviluppato anche un particolare mercato di riciclo che, a prescindere dai risvolti economici, è apprezzabile anche per quanto concerne lo spirito ecologico.
Ma qual è oggi il prezzo ferro al kg? In questo articolo andremo a focalizzarci sul lato prettamente economico di questo materiale, cercando di capire qual è il suo valore nel mercato contemporaneo.
Riciclare significa risparmiare e, in tal senso, non tutti sanno che vecchi oggetti in ferro possono avere un valore da non sottovalutare. Che si tratti di vecchi elettrodomestici non più funzionanti o di componenti di auto da demolire, il riciclo di questo materiale è quanto mai vivo e attivo nella società moderna.
In tal senso esistono ditte specializzate che recuperano oggetti di natura ferrosa per ricavarne il minerale. Il recupero dello stesso nella sua forma senza impurità e senza inquinare l’ambiente con componenti ad esso inglobati, va puntualizzato, non è sicuramente un’operazione semplice. Le imprese addette a questa mansione devono seguire rigide leggi che vanno a tutelare l’ambiente.
In questo contesto rientrano anche confezioni in latta, stagno o altri derivati del ferro. Si tratta di scarti che, essendo spessi collegati al packaging alimentare, hanno un consumo piuttosto intenso.
Altri prodotti che presentano una struttura ferrosa sono:
e tanti altri piccoli oggetti di uso comune in parte o totalmente costituiti da ferro o derivati.
Basta calcolare quanti oggetti di utilizzo comune contengono questo materiale per capire quanto possa essere utile (ed eticamente corretto), riciclare questi prodotti.
Anche se il prezzo del ferro vecchio al kg è piuttosto ridotto, esiste un mercato di compravendita piuttosto diffuso.
Sotto questo punto di vista, esistono ditte specializzate che si occupano proprio dell’acquisto degli scarti in ferro. Va poi tenuto conto che nei piccoli paesi di provincia vi sono ancora i ferrivecchi.
Questa figura, diffusa un tempo e oggi alquanto rara, si muove nei contesti urbani per acquistare vecchia ferraglia e materiale simile. Una volta acquistati i rottami, questi vengono a loro volta venduti a ditte che si occupano del riciclo.
Al giorno d’oggi però, la rete è presente anche in questo settore. Sui siti di annunci infatti, sono presenti svariati messaggi di persone che vendono o comprano ferro usato.
Così come qualunque tipo di materia prima, anche il costo del ferro è soggetto alle oscillazioni tipiche del mercato. In tal senso, la quotazione del ferro al chilo varia in un range che va dai 0,20 ai 0,075 euro al chilo.
Questa valutazione però è fatta sull’ordine di un’unità di misura, ovvero il chilogrammo, che non corrisponde a quella utilizzata sui mercati internazionali. In ambiti del genere infatti, si considera il prezzo della materia prima sulla tonnellata.
Quanto costa il ferro al kg oggi? Questa materia prima ha un valore che, all’inizio di luglio 2022, si assesta intorno ai 0,27 euro al chilo. Va detto che il costo del ferro ha subito un drastico calo nel mese precedente.
Il costo del ferro al kg dunque, se paragonato rispetto ad altri minerali preziosi come l’oro, risulta decisamente basso.
Per avere una panoramica in tempo reale sulle quotazioni del ferro, consigliamo di dare uno sguardo a questo sito specializzato.
Come è facile intuire, il ferro viene sfruttato in maniera considerevole nel contesto dell’edilizia.
In questo contesto, non si paga solamente l’oggetto ma anche la lavorazione che il materiale ha subito per diventare un tondino o una barra d’acciaio.
I tondini in ferro, per esempio, sono prodotti particolarmente richiesti. Ad influenzare i costi degli stessi è proprio la suddetta lavorazione che deve garantire un alto livello di resistenza.
Per quanto concerne il costo, questo varia in base al diametro. A livello pratico, una barra realizzata con questo materiale con diametro di 6 millimetri e una lunghezza di 5-6 metri, il costo può aggirarsi intorno ai 2,50 - 3 euro.
Se la lunghezza è standard, il diametro varia e può, per le strutture più ampie, può raggiungere i 12 millimetri (con relativi costi raddoppiati).
Esistono poi tubi e altre soluzioni specifiche che, in base a dimensioni e realizzazione possono avere una considerevole variabilità di prezzi.
Detto ciò, va tenuto conto che le cifre indicate finora vanno a definire il minerale “puro”. Quando si parla di ferri vecchi e di riciclo dunque, queste somme vanno drasticamente ridotte.
Un’azienda che si occupa del riciclo del ferro infatti, oltre a dover affrontare costi operativi, di trasporto e manodopera, deve avere un certo margine per poter portare avanti la propria attività.
In tal senso, possiamo affermare che il ferro al kg usato viene solitamente pagato un decimo rispetto al materiale puro. Sotto questo punto di vista poi, le contaminazioni di altri materiali (come plastica) possono rendere il prezzo ancora più basso.
Per poter avere un’idea più precisa, è possibile individuare sul Web dei portali specifici che si occupano di questo mercato. Attraverso queste piattaforme è possibile smaltire gli scarti metallici in maniera ecologica e in linea con le direttive della legge.