Il cashmere è una particolarissima fibra tessile, considerata uno dei tessuti più prestigiosi e costosi al mondo.
Questa infatti, è il frutto della lavorazione del vello di una particolare specie di capre originarie del Kashmir, una regione situata tra India e Pakistan. Attualmente, l’allevamento di questo animale è però legato anche ad altri paesi, come Iran, Afghanistan, Tibet, Russia e persino Turchia. Nonostante l’ampia diffusione, la qualità di cashmere migliore viene considerata quella delle capre allevate negli altopiani della Mongolia.
In questo articolo approfondiremo la conoscenza di questa fibra, cercando di comprendere perché è così ricercata e quali sono i costi legati a tale materiale.
Le capre che vivono negli altopiani asiatici sono perennemente sottoposte a forti sbalzi di temperatura tra giorno e notte. Questa particolare condizione, ha sviluppato nel corso dei millenni l’apparizione di un particolare strato di peluria detto duvet.
Così come i peli presenti su qualunque tipo di animale, anche il duvet permette all’animale di proteggersi dalle basse temperatura e, al contempo, di regolare la temperatura corporea anche quando l’atmosfera esterna è relativamente calda.
Questo strato è poi ricoperto da peli rigidi e ruvidi, chiamato giarre. Quando i pastori tosano la pecora per ottenere le preziose fibre, vanno prima a tagliare la parte esterna per poi ottenere le preziose fibre di duvet. La raccolta avviene tramite pettinatura manuale e, per ogni animale, è possibile ottenere dai 100 ai 200 peli di duvet.
Quanto ottenuto però, viene in una piccola parte disperso durante la filatura. Ciò rende ancora più preziose le fibre raccolte che, dopo la lavorazione, sono destinate a diventare il cashmere che noi tutti conosciamo.
Come è facile intuire dalle operazioni di raccolta, ottenere una quantità considerevole di duvet non è semplice. Il rapporto tra duvet e giarre infatti, vede il primo essere solamente il 10% della peluria dell’animale.
La difficoltà di lavorazione e la quantità contenuta di materiale viene poi affiancata dalle qualità del cashmere finito. Questo infatti, è in grado di sovrastare in maniera netta anche la lana più pregiata per quanto riguarda lucentezza e morbidezza.
Altra peculiarità è la particolare resistenza ai lavaggi che, in altri tipi di lana, tendono a causare fenomeni fastidiosi come il pilling (la formazione di piccoli agglomerati di lana sul vestito). Non solo: anche l’isolamento termico dei capi realizzati con cashmere non è paragonabile con quello di altri materiali meno nobili.
Ovviamente, la combinazione di queste caratteristiche, rende qualunque tipo di vestito realizzato con tali fibre particolarmente costoso.
Quando si parla di cashmere è bene distinguere il materiale e i capi d’abbigliamento finiti. Attualmente il filato di cashmere può costare facilmente tra i 160 e i 170 euro al chilo.
Tale prezzo risulta impressionante anche perché non include in alcun modo l’eventuale lavorazione e annessa manodopera. Se invece vogliamo considerare i capi finiti, è bene tenere conto della manodopera e di tutti i costi legati a produzione e trasporto
In tal senso a seconda di qualità del prodotto e del luogo di produzione, un maglione in cashmere può costare facilmente 200 euro o più, con prodotti griffati che possono facilmente superare i 500 euro. Affidandosi a un outlet di cashmere online, è possibile individuare capi al 100% realizzati con questo materiale ma, al contempo, acquistabili per prezzi relativamente contenuti.
Un costo dunque elevatissimo, ma neanche lontanamente paragonabile, per esempio, a quello di un prodotto estremamente ambito nel settore alimentare come lo zafferano.
Trattandosi di un tessuto così prezioso, non è difficile imbattersi in materiali di bassa qualità (se non contraffatti) spacciati per puro cashmere. Inoltre, sul mercato sono presenti prodotti per metà cashmere e per metà lana comune.
In tal senso, per assicurarsi un maglione o un qualunque altro tipo di vestito di assoluta qualità è importante che l’etichetta riporti la dicitura 100% cashmere. Come avviene con la lana merinos, sul mercato sono presenti delle vere e proprie contraffazioni, con capi d’abbigliamento realizzati in viscosa o acrilico ma comunque spacciati per cashmere.
Anche se non è facile per chi non è esperto, morbidezza e leggerezza sono qualità tipiche del cashmere. Un altro test, ancora più semplice, prevede di stringere con forza il maglione in questione: se questo torna dopo pochi minuti come prima, può significare che il materiale è realmente cashmere.